Radice con gli 8 immortali in bronzo

Nel XII secolo, durante la dinastia Jin in Cina nacque la pleiade degli otto immortali e si pose al centro del pantheon taoista. Questi otto eremiti, secondo la leggenda, sono soliti incontrarsi una volta l'anno presso le montagne di Kunlun, ove risiede la regina Xin Wang Mu, la quale presiede al loro incontro in mezzo ad una distesa di fiori di corallo e delle mitiche pesche dell'immortalità. Le leggendarie otto figure dovevano rappresentare le categorie attraverso cui era possibile raggruppare le condizioni umane. Lo scopo di questa codifica era quello di mostrare come ogni uomo potesse fare della propria vita qualcosa di sublime, partendo da qualsiasi condizione. Sia esso povero o ricco, sia esso uomo o donna, sia esso di casta aristocratica o proletaria, sia esso giovane o vecchio . . . In qualsiasi caso l'uomo può operare la scelta che conduce alla perfezione. Un animo nobile non necessita di circostanze favorevoli per manifestarsi; al contrario, si manifesta nonostante le avversità. He Xiangu la donna del loto. Han Xiangzi incarna la giovinezza. Zhang Guolao simboleggia la vecchiaia. Li Tieguai il pellegrino. Zhongli Quan il capo. Lu Dongbin il rivale dei malvagi. Cao Guojiu patrono degli attori. Lan Ciahe il saltimbanco. In loro si vede la rappresentazione di tutta la società.